Fu il nonno, don Salvatore Di Maro, che ebbe l’idea di piantare, nei terreni di sua proprietà in Chiaiano, int’ ‘o Camp, ossia in piazza margherita, un vigneto di uva antica molto diffuse nella zona dei Campi Flegrei: la Falanghina per bianco e il Piedirosso (Piere ‘e palummo), per il rosso.

Stando alle caratteristiche del terreno di natura vulcanica (cenere e lapilli) dei Campi Flegrei, i vitigni fin da allora attecchirono con vigore e le uve hanno sempre maturato alla perfezione e dato degli ottimi vini.

Anche il padre, don Antonio Di Maro, ha avuto cura e passione per quei vitigni e l’ha ceduto al figlio Paolo, che ha ereditato quei terreni ed anche la passione per quei vitigni, aumentandone la piantagione.

A differenza del nonno e del padre che lo vinificavano con metodi artigianali, lo conservavano in botti di castagno e lo vendevano in bottiglioni o damigiane, Paolo Di Maro ha deciso di produrlo con metodi più moderni, eliminando tutte le impurità, ma conservandone tutte le caratteristiche originali e ha adottato un sistema più razionale per la conservazione: l’imbottigliamento in bottiglie di vetro, dandogli il nome dell’antica Chiaiano, Plajanum, come la chiamavano i romani.